Mio padre
Questo ricordo-ricordato non è mio è di mio padre. Quindi doppiamente ricordato. Ma è interessante perché, credo, racconta la famiglia nella quale sono cresciuto.
Mio padre era un attore di teatro e di cinema.
Per la serie “attore per vocazione” aveva fatto tutto ciò che puoi chiedere a un giovane ammaliato dalle sirene dell’arte scenica, appollaiato tra le quinte dell’Arena del sole nella Bologna degli anni 1920. In scena la commedia di Alfredo Testoni “Il Cardinale Lambertini”, interpretato da Ermete Zacconi, il grande attore per antonomasia dell’epoca, famoso per la scena nella quale malediceva il nobile Strozzi: “Anatema su te, Strozzi”’!!!! Ora si racconta che questo ‘anatema’ era lanciato nell’aria ad un tale volume e con una tale forza che la sua voce invadeva, letteralmente, i dintorni del teatro. Il teatro allora era una vera arena con il tetto aperto, quindi scoperta. E questo avveniva sempre alla stessa ora della sera, con la puntualità di un treno anteguerra. Cosìcché, all’ora stabilita, tutte le attività intorno all’Arena si arrestavano, in attesa…dell’anatema. E naturalmente anche la sala biliardo, proprio attaccata all’Arena, si fermava. Dal vocio esuberante dei giocatori si passava a un silenzio denso, teso, timorosi che quella sera il grande Zacconi fosse raffreddato o avesse terminato le repliche, interrotto solo dal ticchettio delle stecche da biliardo poggiate a terra. Finchè, finalmente arrivava, puntuale, la terribile, senza appello, maledizione : “Anatema su te, Strozzi! !!” Allora la tensione si scioglieva e la vita riprendeva con l’allegria di chi ha avuto la meritata ricompensa per aver fatto il proprio dovere: reso omaggio all’arte. Ecco, forse oggi sembrerà strano, ma fu questa la causa scatenante che fece sì che mio padre divenisse attore di teatro. Eh! I miti!