Biografia

Figlio d’arte (anche il padre Cesare e la madre Afra Arrigoni sono stati interpreti teatrali), è attivo nel mondo del teatro, del cinema, della televisione e della radio dai primi anni cinquanta.

Come attore cinematografico ha lavorato anche all’estero, vivendo un’intensa stagione professionale a Hollywood in special modo negli anni sessanta.

In coppia con il drammaturgo Diego Fabbri ha condotto per la radio – a Rai Radio Uno – il programma Voi ed io.

Al pari di altri suoi colleghi, ha prestato la sua voce, oltre che come doppiatore, anche come narratore per la raccolta comprendente centoquarantanove fiabe popolari della serie I Racconta Storie.

Insieme al drammaturgo e regista Ivo Chiesa e alla collega attrice Bianca Toccafondi ha ricevuto nel 2002 il Premio alla carriera intitolato a Ennio Flaiano.

Come autore ha firmato, insieme a Gioele Dix, e con la collaborazione di Francesco Brandi, la pièce EDIPO.COM.

Nel gennaio del 1997 venne operato di laringectomia, operazione che gli causò problemi vocali, così interruppe l’attività di attore e si dedicò alla regia e alla direzione artistica della Contemporanea, trasformata in società di produzione, con Fioravante Cozzaglio direttore organizzativo.

Dal 2012 è direttore artistico del Teatro Carcano insieme a Fioravante Cozzaglio.

Teatro

Assieme a Luca Ronconi e Valentina Fortunato (sposata negli anni sessanta), prima, e a Giancarlo Sbragia, Ivo Garrani, Luigi Vannucchi e Mattia Sbragia ha dato vita negli anni settanta alla prima cooperativa teatrale italiana: Gli Associati.

Sebbene cresciuto in una famiglia di artisti, Fantoni non ha avuto un contatto immediato con il mondo della recitazione, ma è stato avviato dalla sua famiglia verso una formazione indirizzata agli studi di ingegneria e di architettura.

Soltanto in un secondo tempo, ben dopo l’adolescenza, si è avvicinato, quasi di nascosto dai familiari, al teatro sperimentale, iniziando a recitare durante l’estate nei teatri classici all’aperto opere di Eschilo, Sofocle, Euripide. Era quanto bastava per farlo notare da registi di fama disposti a farlo debuttare in palcoscenico in opere di assoluto valore (ad esempio, Luchino Visconti, per Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller; Giorgio Strehler, per La trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni).

Il repertorio teatrale di Fantoni è quanto mai vasto e comprende titoli dei principali drammaturghi del XIX e XX secolo, ma non solo. Per la regia di Giorgio Strehler ha recitato in Minna von Barnhelm di Gotthold Ephraim Lessing e con Giuseppe Patroni Griffi in Tradimenti di Harold Pinter. Di William Shakespeare ha interpretato: Misura per misura, Otello e La tempesta. È stato poi protagonista dei seguenti lavori di Manlio Santarelli: Regina madre, Uscita d’emergenza, Vita natural durante e Le sofferenze d’amore (con musiche di Marguerite Duras).

Fra gli altri classici da lui interpretati si segnalano: Zio Vania e Tre sorelle di Anton Čechov (per la regia di Giorgio De Lullo); L’uomo difficile di Hugo von Hofmannsthal, I giganti della montagna di Luigi Pirandello, Il lungo pranzo di Natale di Thornton Wilder e La scuola delle mogli di Molière.

Numerose sono state le regìe per il teatro portate a compimento da Sergio Fantoni, che ha anche curato insieme a Cristina Pezzoli un corso di riqualificazione e perfezionamento sul linguaggio contemporaneo nel teatro destinato ad artisti e tecnici del teatro, progetto pilota per la formazione di un parco tecnologico delle arti dello spettacolo.

Si è occupato, fra l’altro, delle regie – oltre che di EDIPO.COM (di cui è stato coautore con Gioele Dix) – di Piccoli crimini coniugali e de Il libertino di Eric-Emmanuel Schmitt, de Le furberie di Scapino di Molière, di Bellissima Maria di Roberto Cavosi, di Giù dal monte Morgan di Arthur Miller, di Regina Madre e di Vita natural durante di Manlio Santanelli, e di Musica di Marguerite Duras.

De Le sofferenze d’amore, sempre di Manlio Santanelli (tratto dal romanzo Dio ne scampi dagli Orsenigo di Vittorio Imbriani e musicato dal critico musicale e compositore Paolo Terni), ha curato la concertazione. Ha quindi tradotto ed adattato Festa d’estate di Terrence McNally, mentre di Dal matrimonio al divorzio di Georges Feydeau, oltre che la regia, ha curato – insieme a Vincenzo Salemme – l’elaborazione drammaturgica.

Con Mauro Panici ha infine curato il coordinamento artistico di Grand Hotel Italia.

Teatro

Assieme a Luca Ronconi e Valentina Fortunato (sposata negli anni sessanta), prima, e a Giancarlo Sbragia, Ivo Garrani, Luigi Vannucchi e Mattia Sbragia ha dato vita negli anni settanta alla prima cooperativa teatrale italiana: Gli Associati.

Sebbene cresciuto in una famiglia di artisti, Fantoni non ha avuto un contatto immediato con il mondo della recitazione, ma è stato avviato dalla sua famiglia verso una formazione indirizzata agli studi di ingegneria e di architettura.

Soltanto in un secondo tempo, ben dopo l’adolescenza, si è avvicinato, quasi di nascosto dai familiari, al teatro sperimentale, iniziando a recitare durante l’estate nei teatri classici all’aperto opere di Eschilo, Sofocle, Euripide. Era quanto bastava per farlo notare da registi di fama disposti a farlo debuttare in palcoscenico in opere di assoluto valore (ad esempio, Luchino Visconti, per Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller; Giorgio Strehler, per La trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni).

Il repertorio teatrale di Fantoni è quanto mai vasto e comprende titoli dei principali drammaturghi del XIX e XX secolo, ma non solo. Per la regia di Giorgio Strehler ha recitato in Minna von Barnhelm di Gotthold Ephraim Lessing e con Giuseppe Patroni Griffi in Tradimenti di Harold Pinter. Di William Shakespeare ha interpretato: Misura per misura, Otello e La tempesta. È stato poi protagonista dei seguenti lavori di Manlio Santarelli: Regina madre, Uscita d’emergenza, Vita natural durante e Le sofferenze d’amore (con musiche di Marguerite Duras).

Fra gli altri classici da lui interpretati si segnalano: Zio Vania e Tre sorelle di Anton Čechov (per la regia di Giorgio De Lullo); L’uomo difficile di Hugo von Hofmannsthal, I giganti della montagna di Luigi Pirandello, Il lungo pranzo di Natale di Thornton Wilder e La scuola delle mogli di Molière.

Numerose sono state le regìe per il teatro portate a compimento da Sergio Fantoni, che ha anche curato insieme a Cristina Pezzoli un corso di riqualificazione e perfezionamento sul linguaggio contemporaneo nel teatro destinato ad artisti e tecnici del teatro, progetto pilota per la formazione di un parco tecnologico delle arti dello spettacolo.

Si è occupato, fra l’altro, delle regie – oltre che di EDIPO.COM (di cui è stato coautore con Gioele Dix) – di Piccoli crimini coniugali e de Il libertino di Eric-Emmanuel Schmitt, de Le furberie di Scapino di Molière, di Bellissima Maria di Roberto Cavosi, di Giù dal monte Morgan di Arthur Miller, di Regina Madre e di Vita natural durante di Manlio Santanelli, e di Musica di Marguerite Duras.

De Le sofferenze d’amore, sempre di Manlio Santanelli (tratto dal romanzo Dio ne scampi dagli Orsenigo di Vittorio Imbriani e musicato dal critico musicale e compositore Paolo Terni), ha curato la concertazione. Ha quindi tradotto ed adattato Festa d’estate di Terrence McNally, mentre di Dal matrimonio al divorzio di Georges Feydeau, oltre che la regia, ha curato – insieme a Vincenzo Salemme – l’elaborazione drammaturgica.

Con Mauro Panici ha infine curato il coordinamento artistico di Grand Hotel Italia.

Cinema e Televisione

Contestualmente, ebbe inizio anche la sua attività di attore cinematografico, con la partecipazione a film di genere – talvolta veri e propri B-movie – la cui produzione era quanto mai copiosa ai tempi della Hollywood sul Tevere e Cinecittà era un costante laboratorio aperto a molteplici contributi: personaggi impegnati in vicende di cappa e spada, pellicole di ambientazione storica o a contenuto mitologico furono oggetto delle sue prime interpretazioni.

Assieme al boom economico e alla diffusione della televisione come fenomeno di costume prima che di comunicazione, gli anni sessanta portarono a Fantoni nuove opportunità di lavoro con l’interpretazione dei primi grandi sceneggiati televisivi, primo fra tutti, nel 1961 – due anni prima dell’avventura nel cinema d’oltre-atlantico che durerà tre anni, dal 1963 al 1966 – Ottocento, da Salvator Gotta, interpretato a fianco di Lea Padovani e Virna Lisi e con la regia di Anton Giulio Maiano.

Ugualmente estesa è la filmografia di Fantoni che ha inizio a far data dalla fine degli anni quaranta. Include film in costume, storici, biblici (fra cui numerosi dei peplo film in voga negli anni sessanta), drammatici, epici, esotici, polizieschi ma anche commedie brillanti, erotiche e/o drammatiche, ovvero il repertorio di un attore a tutto tondo.

Fantoni ha legato il suo nome di attore a numerose interpretazioni in riduzioni televisive di importanti lavori letterari e a sceneggiati televisivi che, particolarmente negli anni sessanta e anni settanta hanno avuto un particolare successo di critica e di pubblico.

Alcuni dei lavori sono stati da lui portati anche in teatro.

Una curiosità: in Delitto di stato, trasmesso da RAIDUE nel 1982, per la regia di Gianfranco De Bosio, porta in scena sul piccolo schermo il primo nudo integrale frontale maschile della televisione italiana.

L’attività di doppiatore per il cinema di Fantoni è estesa almeno quanto quella di attore. Numerosi sono gli attori che sul grande schermo hanno recitato con la voce di questo interprete (anche molti attori italiani, come Maurizio Arena (in Poveri ma belli) e Massimo Serato (in La Maja Desnuda). È stato anche voce narrante in vari film, come per esempio nel quarto episodio della serie “Don Camillo”, Don Camillo monsignore… ma non troppo (1961).

Fra gli attori internazionali più conosciuti, Fantoni ha doppiato: Marlon Brando (in Apocalypse Now), Henry Fonda (in Meteor), Rock Hudson (ne Il gigante) e Ben Kingsley (in Gandhi), Gregory Peck (in Abbandonati nello spazio e in Un uomo senza scampo), Robert Taylor (in tre film: Sfida nella città morta, La casa dei sette falchi, Il dominatore di Chicago) e Max von Sydow (in Uragano del 1979).

È stato anche la voce di Richard Burton nella miniserie tv del 1983 dedicata al compositore tedesco Richard Wagner.